Se pensi che esistano album che sia meglio non riascoltare e che suscitano ricordi, malinconie; se pensi che esistano album che sanno portare il vento della california alla tua finestra anche quando è inverno. Se pensi che esistano album che sanno farti sentire vivo anche quando il mondo sembra una spugna incrostata di amebe senza sogni: Rock and Cacktus è qui per te.

Moka

Dopo la preparazione,
la fiamma.
Borbotta scoppietta
l'attesa un falso allarme e si quieta
il profumo il momento giusto
fino al regime del giusto portamento
un gorgoglio soffocato
sbuffa come una locomotiva colma di vapore
si frena nella mia tazza
e sparpaglia un intenso fragore.

1143 d.C. L'uomo sulla scogliera

Guardai i gabbiani lungo la costa frastagliata, mi sentii rotto come le onde infrante e schiumose; volsi lo sguardo all'orizzonte combattendo contro le lacrime che mi scendevano per il fastidio provocatomi da tutta quella luce. Un respiro profondo e accantonai i miei desideri di conquista per scendere nella realtà surreale e capire dove avevo sbagliato. “L'importante”, pensai, “non era quanto avevo sbagliato, era quanto tempo mi sarebbe rimasto per rimediare ai miei errori”. Cacciai un urlo soffocato dal vento imprecando contro il cielo ma capii che dovevo tornare indietro, indietro da coloro che avevano attaccato il mio villaggio e battermi per cercare vendetta, battermi contro quelle enormi rocce volanti e le loro fiamme tempestose, battermi contro le loro luride salive verdi per riportare l'equilibrio sulla mia terra.

L'uomo moderno

Le mie emozioni abbaiano da uno stretto recinto,
i miei sogni sono appesi con mollette e scaldate da un sole artificiale.
Le mie aspettative vengono compresse in pollici;
il mio tempo, una parentesi monetaria.

Sono l'uomo moderno.

Cercami

Tu non hai capito,
che insieme saremo un fiume di lava,
ti fai distrarre da specchi e riflessi
quando invece chi cerchi,
ti sta scrivendo proprio ora.

Ogni cosa è Magnifica

Costretto in questo angusto corridoio arranco analizzando i minimi termini della mia mente alienata. Un sospiro e poi un altro passo, anche l'aria si fa insipida. Senza angoli la vista. Una pianura di opportunità, oasi appariscenti. Un'onnipresente sensazione di esistere per il gusto di vedere cosa sarà il domani. La salita del tempo, le vertigini si allargano e i sensi si fanno cupi tagliando ciò che prima poteva essere stato chiesto e invocando nuovi stimoli. Con o senza la voglia. Ogni cosa è magnifica.

Aspettative

Hai solo voglia di essere la parte di te stesso
o preferisci perderti in frammenti,
come una cintura di asteroidi
circumnavigando senza coscienza la vita quotidiana.

Preferirei bruciare nell'atmosfera nel tentativo di un attracco
piuttosto che rimanere in orbita avendo paura di non farcela.

La Valigia

"Aiutami a posare la mia valigia!"
Aiutai l'anziano,
lui mi ringraziò sorridendo
ma io potevo solo scorgere velocemente il suo sorriso
mentre venivo fagocitato dal quotidiano e frenetico circo errante.

Beatitudine stellare

Strofino i miei pensieri
come corde tese al vento
per sentirne la melodia

Guardando in un pozzo senza fine
teso
col sole a picco

Una beatitudine stellare
tra azzurro
e il nero più profondo

Mi cimento
giocando a nascondino con il cosmo
sottendo i suoi segreti
che non riesco a scorgere.

Ritorno

Coma
L'ebrezza
la brezza
dall'aria fredda del cruscotto
palle di fuoco in senso di marcia opposto

la linea bianca a tratti si spezza

cambiando canzone
cercando di non trovare direzione
l'idea di girare ma non tornare
nella stessa posizione

tergicristalli fanno spazio
imbarchiamo acqua ma mi sento al sicuro
navigando nella strada con l'illusione che sia io a decidere dove andare
senza pensare che ogni percorso è già stato tracciato
a da questi non mi posso discostare.
Siamo forse stufi di rincorrere
e citare a menadito
le cose scontate della vita?

Cosa è un sogno
se non un'eterna ruota
che da ad ognuno la forza di vivere,

Girando e rinfrescandosi nelle acque
della coscienza umana.

Radio Frequenze Empatiche

La vista di questi edifici cristallini
nel rossore riflesso
dell'ora che si fa tarda

L'oceano disimpegna la mia vista
lungo le antenne dei tetti
radio frequenze empatiche.

Mare Torbido

Sono sfinito
in un mare torbido
mi sforzo ma ogni posizione è scomoda

Ti aspetto
ma non so se arriverai.

La banca del tempo

Greenfield guidava distrattamente, ammirava l'oceano, finestrini bassi ma il caldo non gli dava tregua, il braccio sinistro ciondolava dalla portiera, marcia fissa e un pensiero che gli spaccava la testa in due. Quando l'auto invadeva troppo l'altra corsia correggeva la traiettoria, ogni tanto una galleria, poi di nuovo la luce accecante, l'odore del tubo di scappamento di qualche tir che sopraggiungeva dall'altra carreggiata. Alzò la testa al cielo e sputò, si pulì la bocca con il braccio completamente sudato e riprese a sfidare la strada rubandole attenzione, sfidandola, distraendosi dannatamente. Cambiò strada lasciandosi l'oceano alle spalle e proseguì per parecchi chilometri fino a quando trovò una stazione di servizio. Decise di fare una pausa. Scese dall'auto entrò nel locale: era deserto. Impostò il suo crono-organizzatore, aveva 5 minuti per accedere ai servizi ordinare qualcosa e andarsene. L'automa davanti a lui con voce incredibilmente umana gli disse “Signore ha 5 minuti e un bonus di 30 secondi accumulato per buona condotta, prego mi dica cosa posso servirle mentre accede ai servizi in modo che possa ottimizzare i tempi”. Greenfield guardò l'automa e disse “Una birra, grazie”. Un minuto dopo, uscito dai servizi, la birra lo attendeva e l'automa se ne stava li, fermo immobile. Bevve la birra molto velocemente lasciò i soldi e uscì. L'automa allora disse “Signore ha completato la sua operazione in 4 minuti e 45 secondi, ha un bonus residuo di 45 secondi che potrà utilizzare nella prossima area di servizio, per quanto riguarda i 30 secondi di buona condotta il suo bonus non usufruito si estingue qui”. Greenfield prese l'auto e ripartì, premette a fondo l'acceleratore e imbocco la strada per il deserto, mentre guidava si chiedeva come l'umanità si fosse ridotta ad accumulare secondi bonus per avere un attimo di respiro, se eri fortunato avevi un minuto bonus alla settimana, se eri ricco potevi concederti interi giorni da usufruire liberamente, significava avere un tenore di vita migliore, più rilassato. Certo il lavoro era garantito a tutti, cibo, servizi, sanità, c'era tutto, ma dovevi rispettare i tempi, non dovevi sgarrare dovevi divertirti quando era concesso e soprattutto se non stavi attento rischiavi il carcere. Greenfield si collegò al server centrare della città di ClockWise e impostò il suo arrivo per le 19.30; alle 19.30 in punto avrebbe dovuto trovarsi nella HighWay ClockWise Standard, ovvero la tangenziale per le persone comuni, senza pedaggio temporale ma estremamente precisa nel gestire la sua utenza. Un ritardo, anche solo di 15 secondi sarebbe costato una multa temporale di una settimana e lui ne aveva già accumulate parecchie. La situazione con la sua banca del tempo era un disastro, così in passivo che se entro fine anno non avesse estinto i suoi debiti temporali la sua vita sarebbe stata accorciata di almeno 10 anni con l'esecuzione temporale forzata. Tutto si misurava con il tempo, i ricchi, erano ricchi in quanto possedevano autostrade, oppure mezzi di trasporto pubblici accumulando ricchezze temporali da poter spendere a piacimento. Era quasi arrivato e la città di ClockWise lo attendeva ma erano le 19.32, gli fu subito addebitata una multa temporale di un mese, un altro mese di vita in meno. In un mondo dove l'età media era ormai di 32 anni morire a 21 anni e 11 mesi non era nemmeno una novità. Greenfield aveva solo 20 anni ma era ormai sotto stretto controllo delle autorità come tutti quelli, del resto, a cui resta poco da vivere; questo per evitare che qualcuno di essi causasse situazioni di disordine pubblico. Arrivò una notifica nel suo palmare, una notifica giudiziaria temporale, la notifica diceva: “Signor Greenfield, il suo tempo è scaduto, i tassi d'interesse temporali della sua banca si sono alzati del 120% in questi ultimi giorni e la scadenza di fine anno è già stata sorpassata; deve presentarsi domani all'ufficio per l'esecuzione capitale”. Greenfield sobbalzò sull'abitacolo, "com'era possibile?!" pensò. Era capitato in mano a degli usurai in piena regola, ormai era troppo tardi, di un miliardo di esecuzioni nemmeno una era mai stata evitata. Decise allora di fermare l'auto in mezzo alla tangenziale inondata dalla luce del tramonto, il traffico cominciò ad andare in panico, la gente ben sapeva cosa voleva dire ritardare, avrebbero perso settimane di vita in pochi istanti ma Greenfield non ci pensò, prese la pistola dal cruscotto della sua auto, montò sul cofano e se la puntò alla tempia premendo il grilletto.

Era sfuggito all'esecuzione temporale, era libero ora di perdere il suo tempo fuori dal contesto restrittivo nel quale ha sempre vissuto. Il sangue che scorreva lungo il cofano della sua auto si intonava con la sfera di fuoco che scendeva dietro la tangenziale. Ma Greenfield ora, non cronometrava più la sua breve vita. Cronometrava senza meta l'infinito!

Colline

Il vento cambia direzione
intensità
e odore

Questo mi spaventa
parlami di qualcosa
di qualunque cosa
e aspettiamo

Non ho mai pensato di essere il solo
ma tienimi stretto ora
perché la bussola non indica direzione

Siamo circondati da illusioni
sulle colline delle nostre emozioni
sempre verdi
minacciate da incendi dolosi

Abbiamo disposto tutti i nostri desideri in ordine
riposti come giocattoli
ma qualcuno è venuto a saccheggiarli
e dobbiamo riniziare da capo

Io non penso di essere il solo
ma ora non ho proprio niente da dirti

Lascia dire agli altri qualcosa,
ma io preferisco lasciar stare.

Aspettiamo.

Il Giardino Incolto

Vorresti farmi credere
che il tuo cuore scardinato
possa provare emozioni,
loro saccheggiano i tuoi sogni
e tu li lasci fare
fai parte di un disegno più grande,
un fiume cerebrale intorpidito
che trova sfogo in un bacino artificiale,
un'enorme collettiva incoscienza sociale.

L'insegna

Una luce palpitante
di un'insegna luminosa

Non si arrende
si affievolisce
si riprende

La sua forza è una fiamma oscillante
una fiamma meccanica
così bianca da sembrar fantasma

Nel scomparire sembra contare fino a tre
nell'apparire sembra essere piena di

Una pia illusione danzante,
un limbo perpetuo
di una funzione oscillante.

Anomalia Emozionale

Roses guardò il mare e disse "te lo ricordi vero?", "cosa?" replicò Wallace che ora la fissava quasi irritato. "Non ricordi com'era fatto il mare prima di tutto questo? Il suo profumo?" aggiunse Roses lasciando al vento le sue parole. "Il mare è il mare ed è sempre stato così" replicò Wallace. Roses allora respirò a pieni polmoni e urlò: "TU NON HAI CAPITO!, il MARE, il MONDO, è cambiato da quando ti ho incontrato, e non riuscirò più a vedere niente senza una diretta influenza che mi porterà ostinatamente e perdutamente a TE!", poi riprese fiato e con un filo di voce disse: "sei un bastardo, ma questa volta ringrazio il tempo, perché guarirà le mie ferite e tu finalmente un giorno sarai meno di un ricordo, una galassia lontana, un posto irraggiungibile, un'anomalia emozionale..."


Collisione Apocalittica

Il sole abbraccia la terra in una spasmodica collisione
apocalittica.
Nuvole tese come braccia
tengono stretto un istante già passato
ma il vento
è l'assolo migliore,
ironicamente accompagna
un teatrino che ha dell' impossibile,
per chi l'osserva
ma risulta drasticamente ovvio
agli occhi
di chi l'ha creato.

Rugiada

Un pensiero scivola come rugiada
e si unisce,
nella frenetica corsa al nulla,
come un salto nel niente
un obiettivo senza fine
conducendoci a ciò che non abbiamo mai compreso.

Stazione

Guardai i suoi capelli profumati ondeggiare al furibondo passaggio di un treno merci. Presi le sue mani e ascoltai lo scorrere dei suoi pensieri. Avvolti nel fulcro della giungla urbana, limbo dei passeggeri di ogni provenienza, immersi nella frenesia della tarda sera, immobili in questa panca di pietra ad osservarci. Binari bagnati dalla sottile pioggia si estendevano a perdita d'occhio, sempre più in la, ed era la che lei sarebbe andata, volgendomi i suoi dolci pensieri nella distanza incalzante che separava la sua giungla urbana dalla mia.

Tevere

Sorseggio un caffè
nell'umido e inclinato pomeriggio
d'Agosto
Porgo la mia pelle sudata
ai pochi istanti di vento.
Crogiolandomi tra le rade nuvole
guardando le foglie leggermente salutarmi,

e il Tevere...
scorre sereno.

La Piscina

Non si muoveva una foglia, il vento fresco era solo un ricordo e io me ne stavo seduto nella veranda contemplando il caldo torrido che mi avvolgeva. Tutto sembrava immobile, statico, mentre iniziava il pomeriggio. La temperatura si faceva insopportabile così mi spostai in salotto per ripararmi dal sole, ma sembrava non bastare, non volevo ripararmi dal sole ma dai miei pensieri.

Presi la mia bici e andai a fare un giro, dopo qualche decina di minuti mi fermai davanti ad una casa, aveva una piscina magnifica, piena fino all'orlo d'acqua fresca, si prendeva gioco di me in quel pomeriggio così torrido, un'oasi nel deserto, gonfia di grandi aspettative mentre tutto attorno appassiva e bruciava. Potevo osservarla solamente attraverso un'alta rete che circondava il giardino di chi la possedeva. L'acqua era ferma immobile piatta, una superficie perfetta che specchiava il cielo azzurro, il rumore leggero delle cicale avvolgeva l'erba secca attorno a me, e se avessi potuto chiudere quella combinazione emotivo temporale in un cofanetto l'avrei fatto sigillandolo per sempre. Quella piscina era sprecata, decisi di scavalcare il cancello e farmi un bagno. Muovendomi piano piano a piedi nudi sull'erba cercando di scorgere ogni minimo rumore mi avvicinavo al recipiente cristallino, mi fermai accucciato guardando l'equilibrio piatto che stavo per rompere. Mi ci potevo specchiare. Avvicinai una mano, l'acqua sembrava freddissima, in realtà, stando tutto il giorno sotto il sole, era sicuramente molto calda ma lo sbalzo termico che si era creato era molto ampio. Decisi di adagiarmi piano piano immergendomi in un sol colpo, senza fare rumore. Era una sensazione pungente, un benessere misto ad un leggero fastidio che mi pervadeva mentre la mia testa scompariva dentro quel recipiente blu.

Le vacanze estive hanno sempre avuto un fascino irresistibile per me; le aspettavi, le vivevi e piangevi per la loro fine ricordandole per sempre ed io ero li, al centro di una torrida estate calda e afosa mentre disperdevo i miei pensieri roventi nella piscina chiamata VITA.


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Intreccio Cosmico

Era cambiato il vento, l'odore tipico delle serate estive era pungente famigliare quasi mi faceva sentire a casa. Feci marcia indietro, lungo il sentiero di ghiaia che mi avrebbe portato a casa intrecciavo i miei pesanti pensieri pungendomi le mani. Ascoltando il sole tramontare, guardavo il rumore dell'erba piegata dal vento. Gustavo il pizzichio che provocavano i sassi lungo i miei piedi nudi.

Accovacciato sulle scale di casa me ne stavo ad ammirare le stelle domandandomi, se può il mio pensiero varcare le soglie dell'universo, un'intreccio cosmico di energia ed esistenza, l'annullamento delle leggi fisiche imposte da forze maggiori.

Sull'amaca dondolando nella notte, osservavo il silenzio che ora mi circondava, poi, chiusi gli occhi e mi lasciai andare nel mio sonno consolatore.

Esistenza

Il pensiero varca le soglie di un sole senza luce,
chi non osa approfondire se stesso
perde la consapevolezza di Esistere.
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