LettoPorto

Ci sono delle volte in cui il sonno diventa l'ascensione leggera all'etereo. Un sorvolare leggeri, la pianura, fino a sprofondare in un sonno più profondo, come una crepa nel sottosuolo, come l'ergersi di un profondo greto di fiume scavato nei millenni. E qui', si fa più larga l'altitudine. E' un colpo svegliarsi dal sonno profondo perché è come cadere da mille piedi d'altezza. Meglio invece atterrare piano piano, con un volo a piuma, pochi metri da terra. Atterraggio non sempre facile aggiungerei.

Le pennichelle sono alianti a bassa quota che solcano quasi naso contro naso la spiaggia d'inverno. I sonni ben riusciti sono silenzi di stelle nel cielo nero inchiostro. Aerei di carta frutto dei nostri sogni morbidi come cuscini. Ma capita di avere notti insonni, quando non sai se stai levitando o se stai cadendo, quando la tempesta ti rende il letto insopportabilmente freddo e non sai se ti riaddormenterai; peggio di tutto quando la mattina, hai la sensazione di non aver dormito.

Nelle notti d'estate sembra di volare in un'orbita prossima al sole mentre mille ananas che sanno di sudore si raggomitolano attorno al tuo naso.

Ci sono notti di volo in cui speri di non svegliarti più per poter staccare la spina dalla realtà il più a lungo possibile, come un ristoro, una baita dopo la cima innevata e fredda, proprio quando sei stremato. Una pergola, un riparo dallo scrosciare di un acquazzone. Notti in cui non sai se il buio che ti avvolge è stretto come un cappio al collo oppure immenso come lo spazio siderale.

Un consiglio: sforzati di conciliare il sonno tirando le somme della tua giornata. Il sonno va curato fin dal primo mattino, non è come "tornare a casa e gettare gli abiti sporchi per terra e chi si è visto si è visto" è piuttosto come "uscire con la tua amata e prepararti fin dal mattino, addirittura dal giorno prima". E' una cosa particolare insomma. Se è inverno copriti bene, altrimenti come in un viaggio lungo arriverai semi assiderato al mattino. Svegliarsi freddi è davvero stancante. Non togliere ore al sonno, toglile ai finti interessi ai pretesti inutili, alle persone seccanti.

Ci sono sonni in cui sembra di affogare nella nebbia, ma l'aria non manca, notti in cui non vedi ad un palmo di naso. Sono le notti in cui non sogni nulla. Ti senti ben riposato, come se una perpetua estensione della giornata precedente ti avesse annodato la cravatta, come se non ti fossi mai tolto i vestiti e l'imbrunire, il crepuscolo delle ore prima, fosse un'illusione teatrale.

Alcuni risvegli, soprattutto nelle ore tarde dei giorni di festa, si popolano di grottesche sensazioni di abbandono. Atterri con il tuo letto aeroplano e trovi la casa deserta. "Dove saranno tutti?" ti chiedi mentre il motore del tuo aereo a sbadigli scende di giri. Possibile che io sia atterrato nell'lettoporto sbagliato? La mia amata? La mia famiglia? Ma poi un bigliettino in qualche tavolino del salotto, o in cucina, ti fa capire che qualcuno a te famigliare, lì c'è stato. Allora puoi mettere l'aereo nel suo hangar, o meglio, rifare il letto.

3 commenti:

  1. Ale, sei davvero bravissimo. Mi piace la scelta degli aggettivi e la fantasia delle similitudini! Complimenti! E grazie dei consigli che dai in questo racconto: io sn una di quelle che toglie ore preziose al sonno :)

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  2. Grazie Aleee! :) ma addirittura bravissimo! Ma va sei troppo gentile!!
    Sono contento ti sia piaciuto! :)

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  3. Se dico bravissimo significa proprio bravissimo :))! Non regalo complimenti a tutti, anzi!
    A breve risp anche alla tua mail...questo racconto l'ho letto appena pubblicato. Poi sn stata interrotta da una telefonata, mi sn distratta dimenticandomi di lasciare il commento!

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