La notte dei Cactus
(racconti e poesie)
Peter Standford
Erano nella Route 412. Ficcati fino in fondo al lungo coltello dell'Oklahoma. Tenevano l'auto a tavoletta in quella lunga strada tesa e dritta come una stecca da biliardo.
-Fermatevi brutti figli di puttana!- Urlò Il Tirchio con la sua voce rauca, sbattendo pugni sul clacson nervosamente. Peter Standford se ne stava sul sedile a fianco quasi incredulo, un'istante dopo prese fiato e quasi intimorito disse,
-Tirchio, credo sia ora di sparare un colpo per fermare quei due non trovi?-.
Il Tirchio replicò sempre più rauco
-Dimmi un po' giovanotto, lo sai quanto cazzo costano le munizioni al giorno d'oggi? Ti rendi conto che una cartuccia esplosiva come questa costa più di un tuo fottuto testicolo da quattro soldi? O preferisci che te lo faccia esplodere quel testicolo?-. Il Tirchio ridacchiò, poi riprese ad imprecare contro l'auto davanti. Peter Standford non credeva alle sue orecchie, per un attimo volse lo sguardo verso la pianura desolata, il terriccio sabbioso sembrava cenere e invadeva a tratti la carreggiata, il sole al tramonto per un momento lo accecò. "Che caldo bestiale" pensò. Poi prese un po' di coraggio e disse
-Tirchio, se non spari tu lo farò io, e poi pensaci, quanto carburante stai sprecando per questo inseguimento?- Il tirchio dilatò le pupille
-Hey moccioso, forse hai ragione. Invece di startene a scaccolarti sulla mia tappezzeria, reggimi il volante-. Il Tirchio prese la sua Magnum si sporse dal finestrino e prese bene la mira. Nel frattempo Peter accennò al fatto che l'importante era recuperare il carico e non le teste vive di quei due. Bisognava andarci cauti: metti caso che l'auto uscendo di strada prendesse fuoco? Bisognava andarci cauti. Così Il Tirchio prese ancora una volta la mira mentre l'auto davanti oscillava impaurita. Un'istante prima di esplodere il colpo l'auto davanti inchiodò a gomme strette sull'asfalto, Il Tirchio non aveva i piedi abbastanza vicini ai pedali per poter fare altrettanto. Peter poté solamente girare lo sterzo ed evitare il botto. Finirono in testacoda su un turbine di sabbia e terra mentre l'auto blu raggiungeva l'orizzonte come una freccia.
-Diavolo, merda merda merda merda, fottutti bastardi! Moccioso stai bene?- Urlava rauco Il Tirchio con la fronte ricoperta di sangue. Ma Peter era praticamente illeso.
-Guida tu- aggiunse il Tirchio. Si rimisero in carreggiata. Dovevano recuperare il terreno perso.
-Chissà quanto cazzo mi costerà tutta questa storia- Urlava il tirchio indiavolato -Doveva essere un lavoro tutto guadagno e niente fatica, merda! Corri moccioso corri, io mi preparo per il colpo-.
Fecero molta fatica a raggiungerli ma alla fine gli furono di nuovo quasi appresso e fu a quel punto che Il Tirchio esplose il suo colpo diretto alla gomma posteriore destra del veicolo di fronte che, prima uscì di strada e poi si ritrovò in una carambola ad avvitamento mortale dove la terra veniva sollevata come mulinelli e il sole rosso sembrava chiamare le fiamme dell'inferno. Entrambi i conducenti erano morti? Non importava, e al Tirchio non fregava nulla, prese il carico dal portabagagli sforzandolo con un piede di porco. Disse a Peter di caricare tutto sulla loro auto.
Dio
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