La banca del tempo

Greenfield guidava distrattamente, ammirava l'oceano, finestrini bassi ma il caldo non gli dava tregua, il braccio sinistro ciondolava dalla portiera, marcia fissa e un pensiero che gli spaccava la testa in due. Quando l'auto invadeva troppo l'altra corsia correggeva la traiettoria, ogni tanto una galleria, poi di nuovo la luce accecante, l'odore del tubo di scappamento di qualche tir che sopraggiungeva dall'altra carreggiata. Alzò la testa al cielo e sputò, si pulì la bocca con il braccio completamente sudato e riprese a sfidare la strada rubandole attenzione, sfidandola, distraendosi dannatamente. Cambiò strada lasciandosi l'oceano alle spalle e proseguì per parecchi chilometri fino a quando trovò una stazione di servizio. Decise di fare una pausa. Scese dall'auto entrò nel locale: era deserto. Impostò il suo crono-organizzatore, aveva 5 minuti per accedere ai servizi ordinare qualcosa e andarsene. L'automa davanti a lui con voce incredibilmente umana gli disse “Signore ha 5 minuti e un bonus di 30 secondi accumulato per buona condotta, prego mi dica cosa posso servirle mentre accede ai servizi in modo che possa ottimizzare i tempi”. Greenfield guardò l'automa e disse “Una birra, grazie”. Un minuto dopo, uscito dai servizi, la birra lo attendeva e l'automa se ne stava li, fermo immobile. Bevve la birra molto velocemente lasciò i soldi e uscì. L'automa allora disse “Signore ha completato la sua operazione in 4 minuti e 45 secondi, ha un bonus residuo di 45 secondi che potrà utilizzare nella prossima area di servizio, per quanto riguarda i 30 secondi di buona condotta il suo bonus non usufruito si estingue qui”. Greenfield prese l'auto e ripartì, premette a fondo l'acceleratore e imbocco la strada per il deserto, mentre guidava si chiedeva come l'umanità si fosse ridotta ad accumulare secondi bonus per avere un attimo di respiro, se eri fortunato avevi un minuto bonus alla settimana, se eri ricco potevi concederti interi giorni da usufruire liberamente, significava avere un tenore di vita migliore, più rilassato. Certo il lavoro era garantito a tutti, cibo, servizi, sanità, c'era tutto, ma dovevi rispettare i tempi, non dovevi sgarrare dovevi divertirti quando era concesso e soprattutto se non stavi attento rischiavi il carcere. Greenfield si collegò al server centrare della città di ClockWise e impostò il suo arrivo per le 19.30; alle 19.30 in punto avrebbe dovuto trovarsi nella HighWay ClockWise Standard, ovvero la tangenziale per le persone comuni, senza pedaggio temporale ma estremamente precisa nel gestire la sua utenza. Un ritardo, anche solo di 15 secondi sarebbe costato una multa temporale di una settimana e lui ne aveva già accumulate parecchie. La situazione con la sua banca del tempo era un disastro, così in passivo che se entro fine anno non avesse estinto i suoi debiti temporali la sua vita sarebbe stata accorciata di almeno 10 anni con l'esecuzione temporale forzata. Tutto si misurava con il tempo, i ricchi, erano ricchi in quanto possedevano autostrade, oppure mezzi di trasporto pubblici accumulando ricchezze temporali da poter spendere a piacimento. Era quasi arrivato e la città di ClockWise lo attendeva ma erano le 19.32, gli fu subito addebitata una multa temporale di un mese, un altro mese di vita in meno. In un mondo dove l'età media era ormai di 32 anni morire a 21 anni e 11 mesi non era nemmeno una novità. Greenfield aveva solo 20 anni ma era ormai sotto stretto controllo delle autorità come tutti quelli, del resto, a cui resta poco da vivere; questo per evitare che qualcuno di essi causasse situazioni di disordine pubblico. Arrivò una notifica nel suo palmare, una notifica giudiziaria temporale, la notifica diceva: “Signor Greenfield, il suo tempo è scaduto, i tassi d'interesse temporali della sua banca si sono alzati del 120% in questi ultimi giorni e la scadenza di fine anno è già stata sorpassata; deve presentarsi domani all'ufficio per l'esecuzione capitale”. Greenfield sobbalzò sull'abitacolo, "com'era possibile?!" pensò. Era capitato in mano a degli usurai in piena regola, ormai era troppo tardi, di un miliardo di esecuzioni nemmeno una era mai stata evitata. Decise allora di fermare l'auto in mezzo alla tangenziale inondata dalla luce del tramonto, il traffico cominciò ad andare in panico, la gente ben sapeva cosa voleva dire ritardare, avrebbero perso settimane di vita in pochi istanti ma Greenfield non ci pensò, prese la pistola dal cruscotto della sua auto, montò sul cofano e se la puntò alla tempia premendo il grilletto.

Era sfuggito all'esecuzione temporale, era libero ora di perdere il suo tempo fuori dal contesto restrittivo nel quale ha sempre vissuto. Il sangue che scorreva lungo il cofano della sua auto si intonava con la sfera di fuoco che scendeva dietro la tangenziale. Ma Greenfield ora, non cronometrava più la sua breve vita. Cronometrava senza meta l'infinito!

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